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ottobre

I lavori in giardino, nell’orto e nel frutteto nel mese di ottobre

Il mese di ottobre porta con sé la fine dei raccolti degli ultimi frutti sulle piante e il trapianto delle prime verdure invernali, ma è anche il momento ideale per riordinare i giardini dopo l’estate, iniziare a programmare i lavori per la stagione futura e concimare gli orti prima che arrivino le giornate più fredde.  

Il giardino è da riordinare 

Dopo il caldo dell’estate, il giardino ha sicuramente bisogno di manutenzione e di essere riordinato prima dell’inverno.  

Le foglie cadute dagli alberi iniziano a seccare e, se sono sane, possono essere utilizzate come pacciamatura per le piante meno rustiche, avendo cura di ricoprirle con pietre e legnetti per evitare che volino via con le folate di vento autunnale. 

Le piante in vaso più delicate vanno ritirate in cantina o in un posto riparato, e in apposite cassettine si possono seminare le erbacee annuali, come fiordalisi, nigelle, speronelle, godezie e piselli odorosi, per avere una fioritura precoce già ad aprile del prossimo anno. L’ambiente deve essere fresco e luminoso e l’irrigazione costante, ma non eccessiva. 

In piena terra si possono piantare nuovi alberi, arbusti, piante perenni e bulbi, come tulipani e narcisi, che sbocceranno tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. 

Si possono impiantare anche nuovi rosai e prelevare le talee di quelli più antichi e a cespuglio, utilizzando uno strato di torba misto a sabbia, e bagnando quando necessario. I fiori ormai secchi e i frutti troppo piccoli o danneggiati vanno eliminati, mentre le foglie cadute o attaccate da parassiti vanno immediatamente rimosse e gettate nel cassonetto per evitare che infettino le parti sane della pianta. 

Anche il prato necessita di un po’ di manutenzione, continuando a irrigarlo per mantenere la giusta umidità. Se ci sono parti diradate, si dovrà innanzitutto arieggiare la superficie, tagliando l’erba piuttosto bassa, raccogliendo gli sfalci e eliminando il feltro e i residui organici con un arieggiatore o verticuttatore. Una volta che il prato è stato accuratamente ripulito con un rastrello, si può procedere con la trasemina, distribuendo i nuovi semi in modo uniforme. Successivamente, è necessario concimare con un prodotto a lento rilascio, aggiungere un sottile strato di terriccio o torba, uniformare nuovamente la superficie e irrigare. In questo modo, dopo poco più di un mese, l’erba sarà di nuovo rigogliosa e il prato uniforme. 

Se in giardino c’è un bel laghetto pieno di pesci, va cambiato il mangime con uno più ricco e nutriente e fino a metà novembre si potrà sospendere la somministrazione, perché i pesci andranno in letargo sul fondo dell’invaso. 

Vanno anche controllati gli impianti d’irrigazione esterni, svuotando i tubi e riponendoli in un magazzino adeguatamente puliti, gli attrezzi manuali e a motore e gli eventuali fitofarmaci e anticrittogamici. Inoltre, vanno ritirati i mobili da giardino e le lampade solari, che ormai non serviranno più fino alla prossima stagione. Se ci sono lavori di manutenzione, come riparazioni o sostituzioni, questo è il momento ideale per farle, finché le temperature consentono di stare all’aria aperta. 

Infine, una volta pulito il giardino da foglie e residui, si potranno irrorare alberi e arbusti, che sono stati attaccati da funghi patogeni, con anticrittogamici a base di rame e, per eliminare le larve dei parassiti, si potranno trattare le piante con fitofarmaci a base di olio bianco o minerale. 

Il frutteto ha bisogno di cure 

A ottobre, i lavori nel frutteto sono ancora molti, soprattutto per preparare le piante alle temperature più rigide e rinnovare le piantumazioni, oltre alla raccolta degli ultimi frutti estivi e di quelli di stagione. 

Innanzitutto, è necessario rimuovere le erbe infestanti, raccogliere le foglie e i frutti malati caduti dagli alberi, per evitare che intacchino le piante sane, e soprattutto procedere con le nuove piantumazioni, senza concimare, perché le radici si stanno avviando verso il riposo vegetativo e non assorbirebbero le sostanze nutritive. 

Questo momento dell’anno è l’ideale per piantare lamponi e fragole rifiorenti, ma anche peschi e alberi da frutta coltivati in vaso, sfruttando le giornate ancora miti per favorire la radicazione e permettere che si irrobustiscano nei mesi più freddi. Inoltre, si possono interrare le talee di uva spina e ribes rosso e bianco in un terreno ben drenato che ne faciliti la crescita. 

Si possono ancora raccogliere alcuni frutti estivi, maturati all’ultimo sole di settembre, come uva, mele e pere, e iniziare la raccolta dei primi cachi, castagne, kiwi e olive non troppo mature. 

Una volta terminata la raccolta, le piante andranno potate dei rami più vecchi e trattate con mastice ad azione cicatrizzante ed antifungina, per evitare che si diffondano malattie e parassiti che le potrebbero danneggiare. 

Infine, dopo la caduta delle foglie, può essere utile irrorare con anticrittogamici specifici, peschi, mandorli e pesche noci, al fine di proteggerle e contrastare eventuali malattie e parassiti dannosi. 

Ottobre è un mese ancora molto intenso, ma sicuramente tutti questi lavori di riordino e preparazione saranno utili nei mesi futuri e per godere di frutti, fiori e piante sane e rigogliose la prossima primavera. 

 

 

 

 

 

 

Seminare e sostenere le piante in previsione dell’inverno

Si possono seminare in letti caldi o sottovetro gli alissi, le bocche di leone, le centauree, le godezie, le margheritine, i non-ti-scordar-di-me, le violaciocche e le viole del pensiero. I semi possono anche essere raccolti direttamente in giardino, ma è necessario tenere sempre conto della pianta da cui vengono prelevati e del periodo di semina ideale, che in alcuni casi può essere molto breve, mentre in altri durare per molto tempo. I semi raccolti andrebbero essiccati al sole e cosparsi di soluzione fungicida per evitare l’insorgenza di malattie e funghi che li renderebbero inservibili.

Nell’orto, i peperoni e i pomodori sono ancora in piena produzione e vanno sostenuti con appositi tutori e cimati, togliendo i fiori che non faranno in tempo a produrre i frutti, mentre vanno posti degli assi di legno o delle cassette sotto le zucche mature per evitare che marciscano stando a contatto diretto con il terreno.

Per quanto riguarda le semine, si possono mettere in campo le carote, i ravanelli, la rucola, diverse varietà di insalate, come l’indivia e la valerianella, il radicchio, gli spinaci, le cime di rapa, le verze, il prezzemolo, le fave e i bulbi di zafferano.

In semenzaio, si possono invece preparare le piantine di cipolle invernali, che successivamente dovranno essere messe a svernare nell’orto, e trapiantare i cavoli, i cavolfiori, la cicoria, i porri e i finocchi.

Si possono raccogliere gli ultimi pomodori, zucchine, zucche, peperoni e melanzane, ma anche erbette, coste, carote, ravanelli, lattughino e cicoria.

In questo momento particolare dell’anno è essenziale tenere sempre conto delle fasi lunari per tutte le operazioni in campo: la luna crescente è il periodo migliore per seminare e trapiantare le carote, le insalate da taglio, le rape, le cime di rapa, i cavoli e il radicchio, mentre in luna calante si potranno mettere a dimora i porri, le cipolle, gli spinaci e le insalate da cespo.

Purtroppo, in questo periodo, potrebbero comparire alcune malattie causate dal clima ancora mite e dall’umidità diffusa. Il mal bianco o oidio potrebbe colpire le zucchine o le zucche e va contrastato utilizzando lo zolfo o il bicarbonato di sodio, metodi ammessi in agricoltura biologica, mentre la  diffusione  della peronospora che danneggia soprattutto i pomodori e i peperoni può essere combattuta con trattamenti al rame.

Nel frutteto ancora tanti lavori

Nel mese di settembre, non vanno effettuati impianti di nuove piante da frutto, ma è necessario preparare adeguatamente il terreno per i mesi successivi, concimando con sostanze organiche e in base alle diverse esigenze delle singole colture: sui terreni più compatti si può procedere con l’aratura, sui più friabili e sciolti con la ripuntatura, dopo un’attenta analisi del suolo e dei valori del ph.

Nelle ore più fresche della giornata, si possono raccogliere le mele, le pere, i frutti di bosco, i fichi, le mandorle, le castagne ibride euro-giapponesi e di varietà europea, le olive precoci e da tavola, le mandorle, le pesche, i fichi, i giuggioli, le susine, le noci, le nocciole, le arance di qualità navelina, i limoni, i cachi e i mandarini.

La maturazione può essere scalare in base alle zone, alle condizioni metereologiche e alle annate di produzione, ma in caso di pioggia è sempre bene attendere che le piante siano completamente asciutte prima di procedere con la raccolta, per evitare che i frutti marciscano precocemente.

La grandine potrebbe danneggiare seriamente i frutti con la polpa più morbida, pertanto i frutti più colpiti andrebbero raccolti al più presto per contenere la diffusione di malattie fungine.

Una volta terminata la raccolta, i frutti vanno conservati in locali adeguati e controllati costantemente per evitare che vengano attaccati da funghi, malattie e parassiti.

La potatura è un elemento importante per il benessere delle piante da frutto, sia per definire la forma delle chiome e delle piante più giovani, sia per eliminare i rami secchi e malati che potrebbero essere fonte di malattie. A settembre si possono potare i ciliegi, i susini, le actinidia, gli aranci, i limoni, i peschi, gli albicocchi, i rovi senza spine e le nettarine.

Si possono anche innestare con gemme dormienti i meli, i peschi, i cotogni, gli albicocchi, i mandorli, i ciliegi, gli agrumi e i susini, con maiorchina i kiwi e le viti e con pezza i fichi e i noci.

La prevenzione e la cura delle malattie è fondamentale per non perdere l’intero raccolto ed è sempre necessario informarsi attentamente sulle possibili patologie per stabilire un piano di difesa efficace. In questo periodo necessitano di trattamenti i cachi, gli albicocchi, i peschi, i susini, i meli, i peri, gli olivi, i kiwi, gli agrumi e i ciliegi.

Uno dei lavori indispensabili che va assolutamente svolto è il taglio dell’erba, per permettere lo sviluppo delle piante con l’apporto di sostanza organica derivata dai residui dello sfalcio. In questo modo, è anche più facile individuare eventuali parassiti e nei castagneti l’erba bassa facilita l’individuazione e la raccolta dei ricci e l’eliminazione di foglie e residui che si sono depositati alla base della pianta. Inoltre, una migliore areazione dà la possibilità al concime di andare più in profondità, aumentandone l’efficacia.